sabato 27 settembre 2008

IL MINIMONDO - che cos'è



Il Minimondo racconta la vita di Marco Schiavi, assoluto protagonista. Egli è la torbida incarnazione di tutto ciò che non vorremmo mai diventare, esempio lampante di una noia assoluta che trova le proprie radici nel triste vuoto degli pseudo-valori. Marco Schiavi incarna infatti un individualismo sfrenato, categorico, senza possibilità d’appello a cui si affianca una sempre crescente ed indefinita misoginia. Il protagonista si fa quindi ambiguo portavoce di quell’esercito di invisibili che di notte frequentano le statali e i night club del “bianco Veneto” salvo tornare, ogni mattina, a vivere la propria quotidianità senza affanni né preoccupazioni.

Il Minimondo ha infatti come sfondo il conflitto della società urbana. Il razzismo, l'impoverimento culturale ed economico, la diffusione della droga, la tratta delle persone, il degrado umano e culturale. Marco Schiavi si fa inghiottire dal vizio del sesso a pagamento, venduto ad ogni ora sulle strade di Mestre e Padova, tanto da trasformare Il Minimondo in un romanzo-documento estremamente d'attualità perché capace, come un reportage, di mettere a nudo falle e punti di forza dei sistemi di controllo istituzionali e di quelli dei cartelli criminali. Fino al colpo di scena finale.
Un libro facile da leggere, difficile da interpretare. Il Minimondo racconta la strada così come la strada stessa si esprimerebbe, rompendo ogni schema letterario. Volgare, crudo, diretto, esplicito, dal ritmo serrato. Il Minimondo non fa sconti e cerca di indagare il “perché” del degrado che lo anima, senza scivolare mai in una serie di dati e informazioni vuote e disumanizzate.
Il Minimondo è la fotografia di una realtà arida, tragica, violenta, ma paradossalmente umana. Un libro che ha bisogno di essere letto fino in fondo, costruito da uno scrittore giovane e coraggioso che mira a far riflettere insieme Autore e Lettore. Senza troppe pretese estetiche, perché la realtà non è sempre bella ma è sempre vera.

1 commento:

Federico Lago ha detto...

Sembra proprio un libro interessante, una specie di continuazione approfondita e analitica del tuo primo libro, mi hai fatto venire voglia di leggerlo.